Un bambino è fuori dall'allenamento che aspetta il gigante bianco, vuole un autografo, il custode gli ha promesso che quando il numero 40 esce, gli farà una firma sul suo taccuino, e non sta nella pelle dall'emozione
Finalmente lo vede uscire e gli si fa incontro, col batticuore. Il gigante bianco vede il microbo, lo squadra neanche un secondo con il suo taccuino in mano, e gli dice, sprezzante: "Fuck you", e se ne va. Questo era Bill Laimbeer
Il giorno in cui Bill Laimbeer, all'età di 36 anni annunciava il suo ritiro dalla NBA nella stagione 1993/94, Horace Grant dichiarò: "Bill Lambeer si è ritirato? Ok, allora stasera a casa mia darò una grande festa, siete tutti invitati!"
William Laimbeer Jr, detto Bill, è ricordato ancora oggi come il più arcigno, violento, scorretto, cattivo, simulatore e piagnucolone di tutti coloro che hanno vestito una casacca della NBA. Ma dalla sua Detroit si faceva amare, alla grande
Senza lasciare particolarmente il segno, Laimbeer uscì dall’Università di Notre Dame e fu scelto al terzo giro da Cleveland all’NBA Draft del 1979, considerato un centro con buone mani e buon rimbalzista, ma pigro, lento e indolente
Non venne messo sotto contratto dai Cavs e venne in Italia nella stagione successiva, alla Pinti Inox Brescia di Riccardo Sales, in una squadra con Marco Solfrini, Ario Costa, Giordano Marusic e Marc Iavaroni (una discreta squadrina)
In maglia Pinti Inox totalizzò 21.1 punti e 12.5 rimbalzi di media a partita, dimostrandosi un giocatore dominante potenzialmente anche nella NBA, e giustamente nella stagione successiva i Cavs gli offrono un contratto
La svolta arrivò nel febbraio 1982, quando Bill venne ceduto ai Pistons in cambio di Paul Mokeski. A Detroit Laimbeer trovò il suo ex-compagno Kelly Tripucka, e trovò soprattutto un natural born leader poco più che ventenne, Isaiah Thomas
Da qui comincia la storia dei grandi Bad Boys, in missione, anno dopo anno, per scalzare dalla vetta della Eastern Conference i Celtics, i Sixers, i Bucks e tutti gli astri nascenti, tipo i Bulls, che nel 1984 hanno scelto Michael Jordan
Nella Motown Bill Laimbeer costruì definitivamente il suo personaggio, trovò il vero sè stesso, durezza e cattiveria, fu solo grazie a lui che i Bad Boys furono e sempre saranno tali, il Bad Boy per eccellenza era esclusivamente lui
Dennis Rodman, Rick Mahorn, Spider Salley, Vinnie Johnson, tutti seguivano il mentore, il gigante bianco numero 40. I suoi numeri furono strepitosi dal 1982 al 1990, nessuno nella Lega catturò più rimbalzi di lui, vero intimidatore d’area
Nella stagione 1985/86 fu il Miglior Rimbalzista NBA con 13.1 rimbalzi di media, rubando lo scettro al dominatore dei cinque anni precedenti Moses Malone, una continua e asfissiante presenza in area, polemica, provocatoria e intimidatoria
Praticamente tutti i grandi "duri" di quel tempo hanno avuto almeno uno scambio di schiaffi, gomitate, spintoni o cartoni veri e propri con lui, botte date, botte prese, sangue sul parquet, e provocazione continua, fuori e dentro il campo
Nella stagione 1987/88 i Pistons raggiunsero la Finale NBA, sconfitti 4-3 dai Los Angeles Lakers, covando per tutta la stagione successiva sentimenti di vendetta, che arrivò alle Finali 1988/89, dove i rabbiosi Pistons cappottarono i Lakers
I Bad Boys dovevano dimostrare di non essere solo una intemperante meteora nell'universo delle stelle NBA, e così fecero. Nella stagione successiva infatti raggiunsero ancora una volta la Finale NBA, contro i Portland Trail Blazers
I Pistons persero Gara 2 dopo aver vinto Gara 1, e Clyde Drexler disse: "non torneremo a Detroit", insinuando che i Blazers avrebbero chiuso la serie in Oregon. E così fu, non si tornò a Detroit. I Pistons vinsero 3 volte a Portland
Fu Re-Peat per Motown, con Bill Laimbeer assoluto protagonista, lavoro sporco, gomitate in faccia, proteste e uscite plateali per falli, assieme ad una assoluta presenza sotto i tabelloni e a un incommensurabile apporto offensivo
In Gara 2 in quelle Finals Bill segnò ben sei canestri da tre punti, dimostrando una leadership latente di grandissimo peso. Grazie a lui quei Pistons verranno ricordati come una delle più intense espressioni agonistiche della storia NBA
Nonostante il party organizzato da Horace Grant al suo ritiro nel 1993, Bill Laimbeer rimarrà per sempre un giocatore simbolo di quegli anni, in un basket, purtroppo o per fortuna, molto diverso da quello di oggi
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