Perché i romanzi vittoriani sono sempre divisi in tre volumi? Tutta colpa delle biblioteche a pagamento: i vittoriani avevano messo in piedi un vero e proprio "Netflix della cultura" (come oggi direbbe qualcuno) ed era un'attività incredibilmente redditizia!
Pagando un abbonamento piuttosto salato si acquistava il diritto a portare a casa un volume per volta. Teniamo a mente che i libri erano molto costosi, anche le edizioni più economiche potevano essere acquistate solo compiendo qualche sacrificio
Fu un edicolante, Charles Edward Mudie, ad avere la geniale intuizione che avrebbe cambiato il corso dell'editoria inglese: dividere i libri. In questo modo un abbonato avrebbe potuto leggere il primo volume mentre un altro abbonato procedeva con il secondo episodio!
Il suo stratagemma abbassò notevolmente il prezzo dell'abbonamento: alla Mudie's Circulating Library si poteva accedere con poco più di una sterlina all'anno. A quanto equivaleva? La questione è dibattuta, ma probabilmente si trattava di una cifra tra i 50 e i 100 euro.
Certo, una spesa non indifferente, visto che una bella fetta della popolazione viveva in povertà, ma comunque una cifra abbordabile per una famiglia dal reddito medio. La Mudie si affermò come la più importante biblioteca del Paese, e diventò la più grande acquirente di libri!
Da quel momento la Mudie iniziò a dettare legge per il mondo dell'editoria. Accettando solo libri in tre volumi, costrinse gli editori a convergere verso quel formato. A loro volta gli editori scelsero di pubblicare solo storie adatte alla nuova veste, scartando i libri più brevi
Questo stato di cose durò fino alla fine del secolo, quando le stampe più economiche misero fine al dominio della Mudie e portarono alla produzione di libri più snelli, in un singolo volume, che potessero essere acquistati a buon prezzo anche dai lettori più squattrinati
E qui finisce il mio piccolo excursus sull'editoria vittoriana. Le informazioni sono state raccolte dalle note a New Grub Street nell'edizione Oxford World Classics e dalla Broadway Anthology of British Literature