

Visto che tutti ne parlano, ma pochi (?) l’hanno letta, l’ho fatto io.
Cosa ne sarà dei nostri dati?
DISCLAIMER: per verificare che quanto dichiarato corrisponde alla realtà servirebbe un audit indipendente.
TL;DR: tanto rumore per nulla.
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Nei giorni scorsi gli utenti Whatsapp hanno iniziato a ricevere una notifica che segnala l’entrata in vigore (dal 8/02) dei nuovi termini di servizio e della nuova privacy policy.
Nelle ultime 24 ore sono uscite decine di articoli allarmanti e spesso imprecisi.
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Nelle ultime 24 ore sono uscite decine di articoli allarmanti e spesso imprecisi.
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Il concetto che è passato, sostanzialmente, è:
“Facebook potrà accedere a tutti i dati - entro l’8 febbraio gli utenti dovranno accettare la condivisione delle informazioni con il social network o smettere di usare l’app” (La Stampa).
Ma è proprio così?
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“Facebook potrà accedere a tutti i dati - entro l’8 febbraio gli utenti dovranno accettare la condivisione delle informazioni con il social network o smettere di usare l’app” (La Stampa).
Ma è proprio così?

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La nuova privacy policy per gli utenti europei sostituisce quella pubblicata pochi giorni prima dell’applicabilità del GDPR.
Ho provato a formattare i 2 testi in maniera più coerente possibile per confrontarli. Le differenze potete vederle voi stessi:
https://www.diffchecker.com/qXIa6Z30
4/
Ho provato a formattare i 2 testi in maniera più coerente possibile per confrontarli. Le differenze potete vederle voi stessi:
https://www.diffchecker.com/qXIa6Z30
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È più lunga.
È più chiara su alcuni punti.
Include chiaramente i metadata.
Ha una chicca sui dati di chi non usa il servizio.
Ma sostanzialmente non cambia niente nella condivisione (che già c’era) dei dati con le altre società del gruppo Facebook. Niente.
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È più chiara su alcuni punti.
Include chiaramente i metadata.
Ha una chicca sui dati di chi non usa il servizio.
Ma sostanzialmente non cambia niente nella condivisione (che già c’era) dei dati con le altre società del gruppo Facebook. Niente.
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Sulla pagina “How we work with the Facebook Companies” è specificato che, a seguito di un confronto con l’Autorità Garante irlandese DPC, i dati condivisi con Facebook *non* sono utilizzati per migliorare l’esperienza utente sul social network.
https://faq.whatsapp.com/general/security-and-privacy/how-we-work-with-the-facebook-companies?eea=1
6/
https://faq.whatsapp.com/general/security-and-privacy/how-we-work-with-the-facebook-companies?eea=1
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La cosa buffa è che prima del GDPR la privacy policy prevedeva espressamente la possibilità che Facebook e le altre società utilizzassero le informazioni condivise da Whatsapp per mostrare suggerimenti di amicizia, contenuti rilevanti e pubblicità.
https://www.whatsapp.com/legal/privacy-policy-eea/revisions/20160825
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https://www.whatsapp.com/legal/privacy-policy-eea/revisions/20160825
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Quindi?
Tanto rumore per nulla.
Whatsapp condivide dati con le altre società del gruppo *almeno* dal 2016. Dal 2018/2019 (non ho individuato esattamente il momento) i dati raccolti su Whatsapp non sono più utilizzati per migliorare l’esperienza utente su Facebook.
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Tanto rumore per nulla.
Whatsapp condivide dati con le altre società del gruppo *almeno* dal 2016. Dal 2018/2019 (non ho individuato esattamente il momento) i dati raccolti su Whatsapp non sono più utilizzati per migliorare l’esperienza utente su Facebook.
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Quanto sopra non vuole essere né un’analisi legale della privacy policy di Whatsapp né un endorsement della piattaforma.
Anzi, sono a favore dell’utilizzo di piattaforme come @signalapp, che uso con soddisfazione.
Per ora ringraziamo il GDPR ed evitiamo cacce alle streghe.
9/9
Anzi, sono a favore dell’utilizzo di piattaforme come @signalapp, che uso con soddisfazione.
Per ora ringraziamo il GDPR ed evitiamo cacce alle streghe.
9/9