Voglio essere chiaro su un tema per me molto importante, direi primario: la scuola durante questa pandemia. Essendo insegnante, per me la scuola è TUTTO. Ho scelto di diventare insegnante per passione: della letteratura e dell’arte, dei libri, della condivisione di questa 👇🏻
stessa passione. AMO insegnare. E amo farlo in classe, in presenza dei miei alunni, per interagire con loro, per ESPERIRE con loro. Insegnare/apprendre è un’esperienza condivisa. Le mie lezioni si articolano sullo scambio: il contributo dei ragazzi è ESSENZIALE. Sebbene le mie 👇🏻
lezioni prevedano inevitabilmente dei passaggi di lectio magistralis, in cui trasmetto delle informazioni, delle conoscenze e delle nozioni che i ragazzi per forza di cose ignorano, sono comunque loro il motore del loro stesso apprendimento. Sono loro che determinano 👇🏻
lo svolgimento del corso: con le loro osservazioni, le loro intuizioni, le loro domande, i loro dubbi, i loro errori. Spesso mi portano dove non avevo previsto di andare. E AMO quando succede. Perché quando succede, sono io a imparare qualcosa. Da loro. Senza lezioni 👇🏻
io soffro. E so bene che soffrono anche loro. Ma cosa bisogna fare davanti a un virus che si diffonde via aerosol, che predilige gli spazi chiusi dove si concentrano le persone, dove le persone parlano e rimangono a contatto stretto per ore? Fare finta di niente? Parliamo di 👇🏻
un virus che non è solo un’influenza; che non è « solo » una polmonite come molti ancora credono e si ostinano a credere. Questo virus fa danni incalcolabili al nostro organismo. Può letteralmente possederci per mesi. Forse non lasciarci mai più (esiste da troppo poco tempo 👇🏻
perché si possa sapere con precisione quali saranno le conseguenze a lungo termine). Basta informarsi sulla #LongCovid, per capire davvero cosa si rischia infettandosi col #SARSCoV2. E queste conseguenze possono arrivare indipendentemente dai sintomi iniziali. Il 10% delle 👇🏻
persone che si infettano sviluppa sintomi persistenti anche per mesi. ANCHE I BAMBINI. Data un’occhiata a @long_recovery e fatevi un’idea. Sono il primo che desidera tornare in classe, ritrovarsi davanti i propri ragazzi. Sono il primo che desidera che il proprio figlio possa 👇🏻
tornare normalmente a scuola. Ma quella che stiamo affrontando è una crisi epocale che richiede considerazioni tutt’altro che superficiali. Non basta pensare che la scuola sia importante. Chi è che davvero pensa il contrario? Ma non serve a niente sproloquiare ipocritamente 👇🏻
dell’importanza della scuola. Ci sono delle cose che DEVONO ESSERE FATTE perché docenti e discenti tornino a scuola in sicurezza; perché la scuola non sia un RISCHIO PER TUTTI, anche per quelli che a scuola NON CI VANNO. Gli interventi sono chiari e noti oramai da mesi, ma 👇🏻
sono colpevolmente ignorati. Questi sono i prioritari che riguardano direttamente le scuole: 1) riduzione degli effettivi per classe; 2) porto obbligatorio e CORRETTO delle mascherine per tutto il tempo della permanenza all’interno degli edifici scolastici, per TUTTI (anche i 👇🏻
bambini a partire dai 3 anni); 3) installazione di sistemi di areazione meccanica che permettano un ricambio constante dell’aria alfine di evitare l’accumulo di aerosol infetto nelle aule; 4) riorganizzazione del sistema delle mense, perché mangiare tutti insieme in uno spazio 👇🏻
chiuso è uno dei momenti più a rischio; 5) annullamento di tutte quelle attività che si svolgono a stretto contatto fisico e necessitano di intensificare la respirazione e l’emissione di aerosol da parte delle persone. Ovviamente questi interventi devono essere accompagnati da 👇🏻
quelli necessari in ambito extrascolastico. La scuola non è una bolla, come la retorica della « Scuola sicura » vuole fare credere. Nessun luogo in sé è sicuro; come nessun luogo in sé è pericoloso. Siamo noi esseri umani che portiamo il virus e lo facciamo circolare e 👇🏻
diffondere. Sono i nostri atteggiamenti e modi di fare che contribuiscono alla minore o maggiore pericolosità o sicurezza di un luogo, al di là delle caratteristiche specifiche del luogo stesso. FINE. #ACivicDuty
PS Aggiungo un’ulteriore breve e concisa considerazione: chi sottovaluta i rischi che si corrono nelle e per le scuole durante questa pandemia, dal mio punto di vista non è affatto diverso dai negazionisti duri e puri.
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